Il Festival della Sociologia, che si svolgerà a Narni il 10 ed 11 ottobre 2025, giunge quest’anno alla sua decima edizione, un traguardo che conferma la centralità di questo appuntamento nel panorama culturale e scientifico italiano. Con il titolo “Sentirsi in società. Attenzione, cura e sostenibilità”, il festival intende esplorare le molteplici forme di relazionalità che attraversano le comunità contemporanee, ponendo al centro la cura come categoria critica e politica.
La conferenza inaugurale sarà affidata a Patricia Paperman, sociologa di fama internazionale e figura di riferimento nell’elaborazione dell’etica femminista della cura, che aprirà la riflessione con un intervento dal titolo “La cura, una prospettiva critica?”.

Accanto a questo momento di alto profilo, il programma, distribuito su due intense giornate, offrirà laboratori, dialoghi, performance artistiche e presentazioni di libri, consolidando il carattere interdisciplinare e partecipato che contraddistingue da sempre il Festival della Sociologia.
Un rilievo particolare va attribuito alla partecipazione della Sezione Studi di Genere dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), che animerà diversi momenti di confronto. La loro presenza segna una tappa significativa nel decennale del festival, poiché contribuisce a radicare nel dibattito pubblico la prospettiva di genere come chiave imprescindibile per leggere le trasformazioni sociali.
Tra gli appuntamenti di rilievo:
• “Donne mediterranee tra cura, emancipazione e tradizione” (Casa del Popolo, Aula Arancio, 10 ottobre, ore 14.30), con gli interventi di Ignazia Bartholini, Daniela Grignoli, Mariella Nocenzi e Giuseppe Masullo. Il panel metterà in luce la tensione tra vincoli tradizionali e percorsi di autonomia femminile nello spazio mediterraneo, analizzando il ruolo delle donne come attrici di cambiamento culturale e sociale.
• “Relazioni di cura: donne, stereotipi intersezionali e welfare” (Casa del Popolo, Aula Arancio, 10 ottobre, ore 16.00), coordinato da Daniela Grignoli insieme ad Antonio Leone. Un momento di riflessione che affronta il nodo complesso delle disuguaglianze intersezionali, con contributi di studiose e studiosi come Amarjit Singh e Antonella Golino, per discutere di come genere, etnia e condizioni socio-economiche plasmino l’accesso e la qualità dei sistemi di welfare.
• “Cura e biografie delle/dei caregiver familiari” (Casa del Popolo, Aula Blu, 11 ottobre, ore 17.30), con Ignazia Bartholini tra i protagonisti. Questa sessione si concentra sulla figura del caregiver, spesso invisibile e poco riconosciuta, esplorando le dinamiche biografiche e affettive che accompagnano le pratiche di cura familiare.
Queste presenze qualificano ulteriormente il programma, sottolineando come la riflessione di genere non sia un settore marginale, ma piuttosto una lente critica necessaria per comprendere i processi di trasformazione della società contemporanea.
Il festival, come sempre, non sarà solo occasione di dibattito accademico, ma anche spazio di contaminazione tra arti, saperi e pratiche civili. Dalle performance teatrali ai laboratori formativi, fino alle presentazioni editoriali e agli incontri con associazioni del territorio, la rassegna offrirà a cittadine e cittadini la possibilità di vivere la sociologia come esperienza pubblica.
La scelta di Narni come luogo simbolico, con la sua stratificazione storica e la sua vocazione comunitaria, rafforza il legame tra riflessione scientifica e radicamento territoriale. La decima edizione si annuncia dunque non solo come una celebrazione, ma come un rilancio verso nuove traiettorie di ricerca e di azione, in cui la cura – personale, sociale, ambientale – diventa paradigma politico.
